mercoledì 5 novembre 2008

rachele: giorno13

Ciao splendidi! Come potete immaginare ieri sera non c'era campo, ma è che ieri sera non c'era proprio niente... Dopo 25 km con vento contro io e i miei due angeli custodi, antonio e miguel, abbiamo deciso che non se ne poteva più e così ci siamo fermati in una casina spersa nel nulla, senza luce elettrica né acqua corrente ma con una fonte naturale e una strana stufa a paglia sotto il pavimento... Una meraviglia! (se interessa qui in castiglia la chiamano 'gloria') un luogo speciale e strano, un'esperienza da meditare. Così oggi siamo ripartiti, sporchi ma riscaldati e a pancia piena. La giornata è stata fredda ma la pioggia ci ha graziato e il vento è stato clemente con gli ultimi pellegrini che di questi tempi si attardano nella meseta castigliama, paesaggi incredibili 10 km di vuoto davanti a te, solo campi rossi di terra smossa e la tua lingua di strada un pò fangosa. Oggi il rifugio è uno stanzone deserto e senza ospitalero ma con letti, acqua calda e luce... 'Lusso calma e voluttà' so che può sembrare un'esagerazione ma, citazione a parte, c'è un fascino tutto particolare nello scoprire che esiste un popolo nomade che attraversa l'europa intera seguendo antichi percorsi e nuove strade per districarsi nel farraginoso mondo contemporaneo, c'è chi lo fa per un mese, chi per un anno, chi non ha più voglia di fermarsi, chi cammina con una sacca in testa x trovare il suo equilibrio... E poi ieri l'incontro con un viandante argentino: un ragazzo partito da mont saint michel, arrivato a santiago per il cammino del norte e ora in marcia verso roma, mi ha colpito. Il suo sguardo era così limpido sereno e vitale, i suoi occhi erano un sorso di acqua pura. Naturalmente ci sono anche tanti simpaticoni ma di quelli che vi parlo a fare, nulla di nuovo né di interessante! Vi stringo forte, tutti. Naturalmente non c'è campo nemmeno qui ma se riesco a far partire la mail vi lascio con il primo dei 10 comandamenti del pellegrino: seguirai le frecce sopra ogni cosa.

1 commento:

  1. Non riesco più a tacere.
    In questi giorni ho letto i vostri racconti e alcuni commenti illuminanti, e non avevo nulla da aggiungere.
    Mi godevo la lettura, e la inevitabile bisognosa sincerità di coloro che camminano.

    So che sapete che vi siamo vicini, ora forse lo sentirete anche.

    Vi invidio, non poco.
    E nel mio piccolo ogni giorno vi benedico lungo questo viaggio che avete scelto di condividere, "happyness is unreal if not shared".
    Perchè su questa strada come unica certezza, la vostra strada,
    ci siamo anche noi,
    in questo pezzo di vita che entra dai piedi, i vostri piedi, per non andarsene mai più.

    Lo sentite ora?

    Francesco, Elena, Chiara e Rachele

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